La Società Agricola Sant’Alberto
La Società Agricola Sant’Alberto (ex Azienda Agricola Triulza) nasce nel 1999 con una produzione prevalentemente cerealicola alternata a prati stabili da sfalcio.
L’azienda agricola coltiva oggi circa 2.180.000 mq di terreni agricoli in Lombardia, tra cui quelli della Cascina Sant’Alberto a Rozzano, un’area di circa 1.100.000 mq, in parte compresa all’interno del Parco Agricolo Sud Milano.
Nel 2003, grazie a fondi comunitari, inizia un percorso di rinaturazione e riforestazione delle aree agricole comprese nel comune di Rozzano. Vengono messi a dimora 7.000 alberi e cespugli autoctoni della pianura padana su una superficie pari a 12 ettari. Contemporaneamente, aboliamo l’utilizzo di qualsiasi prodotto chimico (insetticidi, diserbanti e concimi) scegliendo una forma di coltivazione più rispettosa dell’ambiente e della fauna selvatica.
Nel 2005 viene vietata la caccia sull’intera superfice dell’azienda agricola che diventa oasi faunistica provinciale. Nel 2013 l’Università di Pavia avvia una serie di censimenti sulla presenza di fagiani e lepri, e la nostra risulta essere la zona con il più alto tasso di riproduzione di queste specie nella provincia di Milano.
Anche le aree marginali vengono lasciate alla naturale evoluzione, creando le condizioni favorevoli allo sviluppo della biodiversità. Nel giro di pochi anni diverse specie animali tornano ad occupare la campagna.
A tutt’oggi sono previsti altri 30 ettari di impianto forestale cha andranno a completare i primi 12.
Nel 2009 cominciamo a coltivare farro, frumento e segale riseminando i semi da noi prodotti. Maciniamo a pietra i nostri cereali presso il Mulino Bava di Abbiategrasso. Le farine risultano di ottima qualità.
Nel 2013 nasce il progetto di un forno agricolo interno alla Cascina. Nel marzo del 2014 sforniamo il primo pane.
L’azienda agricola è alla continua ricerca di prodotti di alta qualità attraverso l’utilizzo di sementi storiche. E’ attualmente in corso la sperimentazione di due varietà di frumento, il Gentil Rosso e il Senatore Cappelli.
L’oasi faunistica
In seguito all’importante progetto di rinaturazione e riforestazione condotto dall’azienda agricola a partire dal 2003, la Provincia di Milano ha inserito le aree della Cascina Sant’Alberto tra le proprie oasi di ripopolamento faunistico nelle quali è vietata la caccia.
Nel 2013, da uno studio pubblicato dal dipartimento faunistico dell’Università di Pavia, che ha monitorato l’area per tre anni, la Cascina Sant’Alberto risulta l’oasi di ripopolamento faunistico con il più alto incremento riproduttivo di fagiani e lepri, soprattutto grazie all’elevata qualità ambientale degli spazi lasciati a verde. Anche l’avifauna, come gazze, ghiandai, tortore, colombacci, fagiani, beccacce, ardeidi, cicogne, uccelli insettivori, tra cui spiccano i picchi (in questo momento oggetto di studio per una tesi di laurea) ha avuto un notevole incremento nelle presenze.
Scarica il PDF “Lo stato delle popolazioni di fagiano e lepre nell’oasi di protezione della fauna di Rozzano” cliccando qui.